Arrigo Minerbi - Ferrara 1881 - Padova 1960


Lo scultore Arrigo Minerbi nasce da umili origini e dunque deve la sua formazione in parte da autodidatta. Presso la scuola d'arte Civica di Ferrara si distingue per il talento e già nel 1900 espone la terracotta Aprile giocondo. Nel 1902 si trasferisce a Firenze dove frequenta la scuola libera del nudo dell’Accademia di belle arti. Qui è allievo di Giovanni Fattori ma il suo sguardo è preso dall'attenzione per la scultura rinascimentale. Dal 1905 al 1915 circa rimane a Genova dove conosce la futura moglie Malvina Benini, di famiglia ferrarese. Alle diverse commissioni funerarie Arrigo Minerbi unisce l'attenzione per il clima irredentista da cui scaturisce una serie di opere quali a Vittoria del Piave e il Trittico di Cesare Battisti. La prima è ispirata alla disfatta di Caporetto del 1917 ed è destinata al Monumento ai caduti di Oggiono a Milano, ma ne eseguì diverse repliche posteriori alla prima del 1923. Altra opera importante, nata tra il 1917 e il 1919, è il Trittico di Cesare Battisti, con l soldato, L’apostolo, Il martire, esposto poi alla Mostra di Firenze del 1922 viene acquistato dai Savoia per donarlo al Museo del Risorgimento di Trento.
Nel 1919 si ha la prima personale presso la Galleria Lino Pesaro e la sua notorietà si diffonde. Nel 1927 realizza il busto di Eleonora Duse, oggi conservato presso il Museo della Scala di Milano. Dagli anni Trenta in linea con la tendenza del ritorno all'ordine la lezione dei grandi maestri del passato si fa sentire sempre di più, abbandonando certa rigidità espressionista della sua plastica. Nel 1939 realizza la maschera funebre di uno dei suoi committenti più appassionati: Gabriele D'Annunzio. Superata la difficile situazione della guerra si dedica ad un'intensa attività espositiva con numerose opere religiose.


Bibliografia:
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